Chi siamo
Il “CONSORZIO NAZIONALE DEI SANTI CRISPINO E CRISPINIANO” – che ha la sua unica sede in VIGEVANO (PV) - è una associazione di promozione sociale senza fini di lucro ispirata a principi di solidarietà, con lo scopo di devolvere in beneficenza calzature e quanto liberamente raccolto tra i soci e sostenitori.
Raggruppa imprenditori e lavoratori dipendenti del settore calzaturiero e di altri che ruotano attorno ad esso: meccanici, pellettieri, accessoristi, ecc.
Affonda le sue radici nel 1608, quando, nella Chiesa della Misericordia in Vigevano è costituita la prima CONFRATERNITA DEI CALZOLAI, denominata CONSORZIO DEI CALZOLAI.
Si hanno poi notizie dal 1862 quando la Confraternita è trasferita presso la Chiesa della Madonna della Neve.
Nel 1910 viene depositata alla Curia Vescovile una cartella di Consolidato per la celebrazione annuale di una S. Messa per gli iscritti al PIO CONSORZIO DEI CALZOLAI.
Nel 1927 è proclamato il primo presidente del Consorzio che è VINCENZO BEOLCHI.
Nel 1940 la famiglia Bertolini dona l’attuale gruppo ligneo dei Santi Patroni, opera dello scultore bergamasco Enrico Manzoni.
Nell’anno 1947, il 10 ottobre, 119 benefattori calzaturieri costituiscono un fondo per l’edificazione dell’altare in onore dei Patroni nella Chiesa della Madonna della Neve.
Il 24 ottobre 1971, il Vescovo diocesano Mons. Mario Rossi benedice l’altare dei Santi Crispino e Crispiniano, traslato dalla Madonna della Neve alla nuova chiesa GESU’ DIVIN LAVORATORE.
Nel 1981, l’assistente don Piero Maggi (scomparso il 5 novembre 1997) istituisce il premio “FEDELTA’ AL LAVORO”.
Nel 1983 il Santo Padre Giovanni Paolo II dona le reliquie dei Martiri, San Crispino e San Crispiniano.
Nel 1986, L’Arcivescovo Loris Francesco Capovilla ufficializza l’aggregazione del Consorzio alla Santa Casa di Loreto: nello stesso anno il Consorzio è effigiato, per la prima volta, di un proprio STEMMA ARALDICO ideato dall’Arciv. Nunzio Apostolico BRUNO HEIM (1911-2003), araldista di fama mondiale. Nel cartiglio troneggia il motto paolino agli Efesini 5,2: “Ambulate in dilectione” (Camminate nella carità) e nel campo araldico si ammira l’arte calzaturiera unitamente al blasone di papa Giovanni XXIII, gentilmente concesso da Mons. Loris F. Capovilla.
L’attività del Consorzio è coordinata da un Consiglio composto dal presidente e dai consiglieri tra cui un sacerdote assistente spirituale, dato che il nostro sodalizio ha sempre avuto l’approvazione del Vescovo diocesano.
La solidarietà del Consorzio si concretizza soprattutto con la raccolta di calzature tra i soci, per poter essere solidali con chi è meno fortunato: infatti si mandano scarpe alle Missioni in ogni parte del mondo, alla Caritas, ai vari Istituti e centri di accoglienza, nonché direttamente al Santo Padre che le destina alla Sua carità personale. A questo proposito sono state offerte migliaia di paia in occasione di alcune udienze avute dal Consorzio con il Beato Giovanni Paolo II a Roma e da ultimo circa 13000 paia a Benedetto XVI durante la Sua visita a Vigevano il 21 Aprile 2007.
Il 25 ottobre 1981 viene istituito il ”PREMIO FEDELTA’ AL LAVORO” dall’allora Assistente Ecclesiastico don Piero Maggi (1933 – 1997).
Il movente che ha spinto don Piero a pensare e realizzare il Premio è evidente nelle sue parole: “Sono un testimone della fatica dei lavoratori: mio papà e mia mamma prima e poi tutti i lavoratori e datori di lavoro che ho incontrato visitando soprattutto gli stabilimenti di Mortara. Lì ho conosciuto l’uomo-lavoratore! E siccome Cristo mi ha insegnato a capire l’uomo e ad amarlo, ho visto che l’uomo è tutto nel lavoro!
Così ho sentito il bisogno di inchinarmi dinanzi al sudore del suo quotidiano lavoro e di esprimergli – a nome di tutti e della Chiesa – il “grazie” più spontaneo, più cordiale e più sincero. Mio padre ha lavorato 52 anni: era sellaio e la società, come a tutti gli altri lavoratori, logicamente, non gli ha neppure tributato un grazie. Ecco, quindi, lo scopo dell’istituzione del “Premio Fedeltà al Lavoro”:
DIRE GRAZIE A TUTTI I LAVORATORI E DATORI DI LAVORO CHE, IN UN MODO O NELL’ALTRO, HANNO SERVITO LA SOCIETA’”.
Il Premio consiste in una pergamena con distintivo del Consorzio e un mantello.
Il mantello è bianco con un colletto rosso: il colore bianco vuole essere il segno di fedeltà, onestà e rettitudine del lavoratore, mentre il rosso vuole ricordare il diuturno sacrificio che il lavoro comporta.
Il premio viene assegnato dal Consiglio del Consorzio ad imprenditori e dipendenti che prestano la loro attività nel settore calzaturiero ed affine, sia in Italia che all’estero.
I datori di lavoro soci del Consorzio dei Santi Crispino e Crispiniano presentano ogni anno i loro dipendenti candidati al Premio.
Ne hanno diritto i lavoratori dipendenti che abbiano almeno 30 anni di servizio, oppure che siano già pensionati.
Il Premio è assegnato con una apposita cerimonia durante la festa annuale dei Santi Crispino e Crispiniano (quarto fine di settimana di ottobre).
E’ sempre consegnato all’interessato e mai per interposta persona.
Il termine per la richiesta del Premio è fissato entro il 30 giugno di ogni anno.
A discrezione del Consiglio Direttivo, il Consorzio può assegnare il Premio al di fuori dell’ambito calzaturiero ed affine a chi si è distinto in modo particolare nella propria carriera lavorativa o in seno alla società.
Il Premio è stato assegnato anche ad insigni personalità, tra cui spiccano il Beato Giovanni Paolo II (1° Aprile 1989) e l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga (16 Ottobre 1986).